L’isola della biodiversità ritrovata

Dalle grandi coltivazioni al bio, anche “grazie” al periodo especial

Dai Tainos a Colombo: agricoltura e tabacco Il primo europeo a mettervi piede la descrisse come “la terra più bella che occhio umano abbia mai visto”.  Era l’anno 1492, lui si chiamava Cristoforo Colombo e quella terra era Cuba, il nome che  i popoli Tainos le avevano dato  arrivando lì diversi secoli prima dalle rive dell’Orinoco. Portavano un’agricoltura evoluta, i cui prodotti ancora oggi riempiono la tavola dei cubani: manioca, mais, patata dolce, platano,  papaya, ananas, guava e molti altri frutti.  Portavano anche  una pianta  destinata a segnare la storia economica e culturale  dell’isola: il tabacco. Pochi decenni dopo lo sbarco di Colombo di quel popolo di agricoltori non restava quasi più traccia. Deforestazione e colonizzazione La grande bellezza da lui descritta subiva le prime ferite della colonizzazione con la distruzione sistematica delle foreste che coprivano l’isola da una costa all’altra.  Abbattute per lasciare spazio due secoli dopo alle immense piantagioni di canna da zucchero, la nuova “commodity” che farà da “contrappunto” non solo economico ma anche culturale e sociale al tabacco. Sarà la ricchezza derivata dallo zucchero per pochi grandi proprietari terrieri, a segnare anche le caratteristiche demografiche e sociali dell’isola: la divisione quasi in parti uguali fra popolazione bianca e nera, il divario incolmabile fra le élites borghesi e le grandi maggioranze urbane e rurali.

La rivoluzione socialista dello lo zucchero

Quest’ultimo scenario cambia radicalmente con la rivoluzione castrista: ma lo zucchero è ancora lì ad occupare il centro della scena economica, con i grandi proprietari privati sostituiti da grandi imprese statali.  E così è ancora  agro-industria e monocultura per l’esportazione,  con la piccola proprietà contadina e la produzione  locale di cibo  ridotte ad un ruolo marginale.  Il cibo si compra all’estero con i proventi dello zucchero, e il nuovo mercato dei paesi socialisti sembra inesauribile.

Crisi economica e riscatto dei piccoli agricoltori

Ci vuole il crollo dell’impero sovietico e i cambiamenti climatici per lasciarsi alle spalle questo modello ed avviare una moderata conversione ecologica dei sistemi di produzione del nasce l’ANAP l’Associaciòn Nacional de Agricultores Pequenos in oltre 4.000 cooperative di piccoli produttori. Tra loro molti stanno cominciando a seguire i principi dell’agro-ecologia e a riscoprire così i prodotti locali. Anche la pesca cambia: si eliminano le reti a strascico ed altri sistemi insostenibili di cattura, e  si riscopre l’importanza  del settore artigianale.

Verso il futuro a passi sostenibili

Passi nuovi e importanti, che restituiscono alle comunità locali il loro ruolo centrale nella produzione del cibo, e aiutano a  ricostruire e preservare quella bellezza meticcia, intreccio di natura,  cultura e storia, che non ha mai cessato di incantare ogni persona che, dopo  Colombo, ha avuto la fortuna di sbarcare a Cuba.

 

I progetti

Tierra Viva
È un progetto di diffusione della permacultura, sia a livello urbano che rurale, in collaborazione con la Fundaciòn Antonio Nunez Jimenez para la Naturaleza y el Hombre. Si realizza nelle province di Sancti Espiritu, per sostenere un centro sperimentale di ricerca e di formazione in permacultura, la “Finca el Futuro”, e nelle provincia orientale di Granma, nel distretto di Manzanillo, dove è attiva una rete di permacultori urbani e rurali legati alle cooperative dell’Asociazion Nacional de Agricultores Pequenos.

SOS Pesca
Il progetto sostiene le comunità di pescatori di Villa Florida, nella provincia di Camaguey, e di Guayabal, nella provincia di Granma, impegnate nella transizione verso modelli di cattura sostenibili, e nella creazione di due aree protette marino-costiere: il Refugio de Fauna Macurije en Santa Maria de Camaguey, e il Refugio de Fauna Ojo del Agua.

Via Lactea
È un progetto rivolto ai piccoli produttori di latte di 6 cooperative dell’Asociaciòn Nacional de Agricultores Pequenos nelle province di Mayabeque, Matanzas, Cienfuegos e Santa Clara. Ha l’obiettivo di migliorare tutta la filiera del latte, promuovendo tecniche e pratiche di produzione agro-ecologica e sperimentando la diversificazione di latticini su scala locale.