Passata la frontiera tra lo Swaziland e il Mozambico, il paesaggio si apre verso la pianura dove sorge Maputo, bagnata dall’oceano Indiano. Dinamiche diverse dallo Swaziland trasformano l’ambiente in questa parte del Mozambico. Le foreste del Lubombo mozambicano sono il bacino da dove Maputo attinge legna e carbone e la differenza rispetto allo Swaziland è stridente, dove le foreste non sono così fortemente minacciate dallo sviluppo urbano. Promuovere un’agricoltura sostenibile significa anche promuovere una fonte di guadagno alternativo a questa attività.
La machamba (orto in portoghese) di Michangulene fa parte del progetto Cospe di sostegno alle comunità rurali del Lubombo, anche dall’altra parte del confine, in collaborazione con delle associazioni locali. Il 30 ottobre io e Fabio abbiamo partecipato all’apertura ufficiale dell’annata agricola, che si festeggia in tutto il Mozambico nella stessa giornata. Autorità tradizionali e istituzionali incontrano le comunità rurali per prendere parte ad una vera e propria cerimonia; anche da questa parte del Lubombo, la pioggia è attesa da tutti, dalla terra dagli animali, dagli uomini.
Abbiamo incontrato Virginia Amnos Massingue fa parte del gruppo di 20 donne che lavorano nella machamba, principalmente per assicurare una fonte di cibo alle rispettive famiglie. Poco a poco stanno sviluppando anche un sistema di trasporto verso le vicine comunità per vendere i prodotti dell’orto di Michangulene. Un nuovo sistema di irrigazione con una pompa renderà possibile accedere all’acqua dell’Umbuluzi, un fiume con una costante portata d’acqua. Un orto di 3 ettari è pronto ad essere coltivato ad ortaggi, legumi e cereali, senza far mancare le tradizionali patate dolci e cassava!
Parabéns!
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