Nell’orto di Tikhuba nuovi modi di coltivare, preservando acqua e ricchezza del suolo, stanno portando i loro frutti. Negli ultimi due anni la siccità e le piogge arrivate tardi e a intermittenza hanno messo a dura prova la produzione negli orti e nei campi seminati a mais e sorgo in tutta la regione. Con una piccola diga a monte e tecniche per preservare l’evaporazione dell’acqua, pomodori e peperoni sono pronti per essere raccolti e venduti.
Il progetto sta sperimentando anche nuovi modi di integrare la domanda locale di prodotti orticoli. Due canali di distribuzione erano stati inizialmente previsti per la vendita delle verdure, uno locale e l’altro affidato ad un distributore più grande a livello regionale.
La notizia più importante per noi è stata il successo della vendita nella comunità. Il gruppo, formato da 16 donne e un uomo, si trova quasi ogni giorno a lavorare, raccogliere, seminare e sta creando legami diretti con i consumatori locali. Noxolo Magagula, contadina nonché tesoriera del gruppo, vede la differenza nei ricavi che settimanalmente vengono distribuiti tra i membri del gruppo. E ovviamente nei prodotti della terra che può portare a casa.
Durante queste settimane il gruppo sarà impegnato a vendere le ultime verdure e a piantare cavoli, spinaci e lattuga nel nuovo impianto dell’orto.